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Un fuori onda di don Achille Rossi, a margine del nostro incontro, è la confidenza amichevole di un biglietto scritto da Raimon in forma poetica alla morte, come a un'amata, pensando - lo fa ritenere soprattutto la prima frase - alla sua.
Gli abbiamo chiesto di poterlo avere, per condividerlo con i partecipanti all'incontro stesso e ve lo trasmettiamo come dono di sapienza della sua grande anima.
Querida muerte
Cara Morte:
grazie per le tue visite mattutine e la tua gentilezza nel non insistere;
grazie per ricordarmi che devo incontrare l’infinito nel finito,
il Divino nel limitato.
Cara Morte:
un giorno me ne andrò senza forse potermi accomiatare
nessuno sospetterà quanto ho amato, né potrà interpretare ciò che
ho cercato di comunicare per scritto e a voce.
Cara Morte:
come dire che il destino di tutto l’universo è ciò che sento che
si gioca in ogni vita umana quando questa partecipa della Vita,
quando la riflette?
Cara Morte:
non che non pensi agli altri per i quali la mia morte sarà reale,
perché per me non lo è: tu non hai realtà.
Sei una porta. Sei tu che mi permetti di vivere.
Haec est vita aeterna…!
Raimon Panikkar